di MARIO TRUFELLI

Cammino a vista nella città

segnata dal silenzio.

Ho chiuso bocca e pensieri

per non farmi ossessionare.

Vedo ombre dappertutto

ma sono i monumenti degli eroi

ormai padroni del campo.

Non solo guerre e terremoti

fanno morire gli uomini indifesi.

Li sta cancellando il virus

incognito alla scienza

il farmaco che manca.

Laboratori insonni

a fronteggiare il covid-19.

È sconvolta la scena del mondo.

Rischia il naufragio l’arca di Noè?

Ombre è forse (o senza forse) la poesia più recente, di grande attualità, sul Covid-19, scritta quando il libro era quasi già tutto stampato. Trufelli riferisce in una intervista a Nicola Vitola che chiamò l’editore che poi riuscì a inserirla in quarta di copertina “incastonata come un gioiello”. Magari l’editore l’avesse lasciata incastonata in quarta di copertina e non l’avesse stampata come ultima poesia della sezione I cavilli della memoria, in una pagina che non ha numero ma, peraltro, nella serie delle pagine ha il numero 138.  Vorrei che Mario non venga a saperlo.

Sono tre strofe: la prima lamenta l’angoscia personale; la seconda dice che è il virus a scatenare l’angoscia, perché la scienza non lo conosce, manca un farmaco che lo fronteggi e i laboratori lavorano insonni alla ricerca di un farmaco efficace; infine, l’ Apocalisse. (rischia il naufragio l’arca di Noè ?).

 

One Response to OMBRE

  1. domenico langerano ha detto:

    Ho chiuso bocca e pensieri

    per non farmi ossessionare.


    Così ho fatto anch’io
    Mimmo

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