Dopo Crispi, Floriano Del Zio
Come si è visto, nella elezione della XIV legislatura il collegio elettorale di Tricarico, dove Francesco Crispi era stato pure eletto, rimase vacante a seguito del sorteggio che gli assegnò il collegio di Palermo. La legge elettorale prevedeva la vacanza del collegio, per qualsiasi ragione questa si fosse verificata, per cui si rese necessario il ricorso a nuove elezioni in corso di legislatura, che sancirono l’elezione dell’on. Floriano Del Zio.
Con la XIV legislatura si concluse una prima fase del sistema per l’ezione della Cemera dei deputati e, con l’avvento della sinistra, se ne aprì un’altra, una breve parentesi comprendente la XV e XVI legislatura. Dopo di che, peraltro con significativi ritocchi, si tornò al precedente sistema del collegio uninominale con ballottaggio
Floriano del Zio fu rieletto anche nella per la successiva XV legislatura, ma non nella XVI. Nel 1891 fu nominato senatore (i senatori del regno d’Italia erano nominati a vita dal re).
La riforma elettorale realizzata con l’avvento della Sinistra, della quale Del Zio faceva parte, realizzò diverse importanti innovazioni.
Sul piano dei meccanismi di formazione della rappresentanza, la nuova normativa introdusse una peculiare forma di sistema plurinominale a doppio turno, basato sullo scrutinio di lista in collegi plurinominali. Preparata da ampi dibattiti politici ed accademici, la nuova legislazione elettorale fu varata con il fine di allargare le basi rappresentative del sistema, consentendo anche ad ampie aree della popolazione urbana e dei ceti piccolo e medio borghesi di godere dell’elettorato attivo, e con il fine di stemperare fenomeni di clientelismo elettorale attivando una competizione di tipo partitico all’interno dei collegi.
Il regno fu diviso, accorpando i collegi esistenti, in 135 collegi plurinominali, che eleggevano 508 deputati, ripartiti fra le diverse province. L’elezione era fatta a scrutinio di lista nei 135 collegi, la cui circoscrizione era determinata in una tabella allegata alla legge. Ciascun collegio eleggeva 2,3,4 o 5 deputati, a seconda delle sue dimensioni.
Alla provincia di Potenza, di cui facevano parte tre collegi – Potenza I, II e III con Tricarico capoluogo del terzo collegio – furono attribuiti 10 seggi. La circoscrizione di Potenza III (Tricarico) comprendeva il circondario di Matera, i mandamenti di Acerenza, Avigliano e Genzano (circondario di Potenza) e il mandamento di Forenza (circondario di Melfi).
La votazione generale per la XV legislatura nel collegio di Potenza III (Tricarico) fu effettuata il 29 ottobre 1882 e furono assegnati due seggi: a Floriano Del Zio e a Nicola Buano, nato a Montepeloso (che allora non si chiamava ancora Irsina) il 20 aprile del 1841. Nicola Buano non fu più rieletto e su di lui non ho altre notizie.
Floriano Del Zio, professore di filosofia privato, di liceo e universitario, deputato e senatore. Nato a Melfi il 1831, compì gli studi nel seminario di Melfi e, per l’entusiasmo con cui visse i fatti del 1848, fu ben presto sospettato di simpatie liberali. Si trasferì a Napoli per intraprendere gli studi universitari e anche nella capitale fu controllato dalla polizia. Spinto dalla necessità di un guadagno immediato, si dedicò all’insegnamento privato della filosofia, a cui si era sempre più appassionato nel corso dei suoi studi. Va detto che, segnalato come sospetto dalla polizia borbonica, non ebbe mai la licenza d’insegnare e fu costretto a dettare clandestinamente le sue lezioni a classi poco numerose.
Nel periodo in cui il regno delle Due Sicilie era vicino al collasso aderì al Comitato dell’ordine a Napoli, in cui vennero radunate le forze moderate filocavouriane e filomazziniane. Ebbe un certo rilievo nella insurrezione lucana (espressione con la quale si intende una serie di episodi del Risorgimento avvenuti in Basilicata, sicché fu la prima provincia della parte continentale del regno delle Due Sicilie a dichiarare decaduto il re Francesco II Borbone e a proclamare la sua annessione al futuro Regno d’Italia) e fu inviato dal Comitato dell’Ordine a Melfi come commissario insurrezionale con l’obiettivo di organizzare le giunte rivoluzionarie in alcune località del Vulture.
Decaduta la dinastia borbonica, fece ritorno a Napoli, dove riaprì la sua scuola privata e fu nominato professore da Francesco De Sanctiis, ministro dell’Istruzione pubblica. Fu inoltre docente di filosofia presso i licei di Cagliari e Ferrara ed insegnò tale materia anche all’Università di Pisa.
Fu anche Maestro Venerabile della Loggia Vulture riacceso di Melfi.
Con l’elezione a deputato, abbandonò l’insegnamento per dedicarsi alla politica. Alla Camera fu rieletto consecutivamente per cinque legislature fino al 1880 nel collegio di Melfi ed in seguito nel collegio di Tricarico per la XIV legislatura e Pitenza III (Tricarico) per la XV legislatura. Durante la sua vita politica, si impegnò nell’affrontare diversi temi come la questione romana e il completamento della ferrovia ofantina.
Nel 1981 fu eletto senatore del regno. Morì a Roma nel 1914.
Sia Floriano del Zio sia Nicola Buano non furono rieletti nella XVI legislatura. Risultano invece eletti Giuseppe Imperatrice e Salvatore Correale. Tutt’e due cessarono dal mandato verso lo scadere della legislatura, il primo per dimissioni volontarie e l’altro per la nomina a prefetto.
Giuseppe Imperatrice, avvocato, poi magistrato nato a Napoli il 1932 ed ivi deceduto il 1904, era stato precedentemente eletto per la XII, XIII e XIV legislatura dal collegio elettorale di Acerenza. Non rieletto per la XV legislatura, ritorna alla Camera nella XVI legislatura.
Salvatore Correale, nato a Stigliano il 1835 e deceduto a Potenza il 1899. E’ stato segretario generale del ministero dei lavori pubblici e dal 1° aprile 1889, nominato in corso di legislatura, prefetto di Caserta. E’ stato deputato per quattro legislature (XIII, XIV, XV e XVI).
Per una più esauriente informativa su Salvatore Correale rinvio a Un articolo di Angelo Colangelo pubblicato sul mio blog Rabatana il 29 maggio 2020.
Tutta la successiva storia del collegio elettorale di Tricarico, fino alla riforma che portò all’istituzione del sistema proporzionale, si svolge all’insegna della famiglia Materi di Grassano, nonno e nipote. Va pure ricordato uno scrittore figlio del nonno e padre del nipote.
Deciderò se raccontare questo pezzo di storia, visto lo scarso interesse suscitato dai precedenti pezzi, nonostante il loro indiscutibile interesse.
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Buona continuazione!