Ci fu una volta a Matera un medico provinciale terribile, nemico del buon mangiare: vietò la vendita di gñümmeridd e formaggio coi vermi, rese triste la Lucania. Si chiamava Elio, il cognome non lo dico.

Dopo qualche anno si trasferì a Bologna. Sapevo chi fosse e il suo passato materano. Diventammo amici. «Sapessi quanto è stato difficile diventarti amico! – gli dicevo -Tu non capisci gli gñümmeridd e il formaggio con i vermi. Tu non capisci la vita!».

Non capiva neanche le rane. Lo invitai a pranzo e malignamente lo portai in un ristorante riservato per rane fritte o in umido. Mangiò pane e prosciutto.

Dopo qualche anno fui relatore a un Convegno sulla riforma sanitaria a Palermo. Era qualche mese prima del barbaro assassinio del Presidente della Regione Piersanti Mattarella. Tra il pubblico c’era un suo fratello, giovane docente di diritto parlamentare, pressoché sconosciuto.

C’era anche il medico provinciale, tornato nella sua Sicilia. Ci abbracciammo. Svolgendo il mio intervento dissi quanto ero stato felice di ritrovare un vecchio amico e raccontai la sua inimicizia per il buon mangiare.

 

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