Carissimo Gilberto,

Per ringraziarti del tuo bell’intervento ti racconto un altro fatto di un tempo che ben a ragione abbiamo motivo di rimpiangere. Riguarda una partita di calcio Napoli-Milan. Allora lo stadio del Napoli era al Vomero e vi ci recammo prendendo la funicolare a piazzetta Augusteo con molto anticipo sull’orario di inizio della partita per trovare posto in una curva dove ci potevamo permettere, con un certo sacrificio … “nutritivo”, di spendere il prezzo del biglietto. Nel nostro scompartimento prese posto un ragazzo. Uno di noi disse: – Ma quello non è …? – e fece il nome dell’ala sinistra del Milan, che non ricordo come si chiamasse. – Nooo, dicemmo -, ma poi pensammo bene di chiederlo all’interessato: – Scusa, ma tu non sei … ? – Si rispose quello, a Napoli ho una zia e l’allenatore mi ha dato il permesso di andare a salutarla -. Allora l’allenatore si chiamava allenatore, non mister.
Andato a salutare la zia con un mezzo pubblico, tornava allo stadio sempre con un mezzo pubblico non avendo alcuna remora a dire che lui era l’ala sinistra dello squadrone che tra un paio d’ore si sarebbe scontrato col Napoli.
Giuro che è la verità, anche se mi rendo conto che è incredibile. Anch’io comincio a dubitare di aver sognato.


Cari saluti,

Antonio

 

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