CHIESA DEL CARMINE DI TRICARICO: Quel 27 dicembre 1961
Fui puntuale
alle 8 e mezzo del mattino
un mattino sereno dal freddo pungente
senza cappotto
col vestito fumo di Londra
che s’era fatto cucire mio padre
da lui mai indossato.
Tu non arrivavi.
Lo sapevo che non saresti stata puntuale
lo sapevo e fui puntuale.
Lo sapevo che avrei aspettato a lungo
che eri dormigliona
che avrei aspettato
un’ora o forse due.
Lo sapevo e fui puntuale.
Avevo freddo, tremavo.
Nella chiesetta del Carmine
faceva più freddo.
Una vecchietta con lo scialle nero
venne e mi fece compagnia
un po’, qualche minuto.
Vennero i miei alunni
e ci mettemmo a giocare
a correre
per riscaldarmi.
Forse
ma perché ero felice.
Arrivasti alle dieci e mezzo
avanzate.
Come sei pallido, mi dicesti
mi pari tuo padre nella bara.
Non ero morto
Non sarei morto
Non potevo morire.
Ti aspettavo.
60 anni sono passati
Se tu non fossi ancora venuta
io sarei davanti alla chiesetta del Carmine
ad aspettarti
Vivo
Mi troveresti
pallido come mio padre nella bara
Vivo
Io non posso morire
se tu non sei la mia Sposa.
Titina è la mia migliore amica e mia moglie. Il suo vero nome è Maria Cristina, bellissimo nome cristiano. Mi piacerebbe chiamarla Maria Cristina, ma lei era la mia migliore amica, tutti la chiamavano Titina e anch’io la chiamavo Titina, la chiamo Titina, è uno sforzo chiamarla Cristina come lei si fa chiamare qui, a Ferrara. Ma anche qui a Ferrara gli amici più intimi – che non ci sono più – la chiamavano Titina.
Il nome Titina è la prima delle sue cose storte. Titina è più pigra di ogni essere umano o aanimale esistente sulla faccia della terra, non sa fare un uovo sodo. Ma Titina è divertente e le persone perfettine sono noiose.
Crescevamo, senza che io mai l’avessi guardata come un uomo guarda una donna. Lei ha quasi tre anni meno di me; le donne si sposavano presto. Cominciai a pensare che prima o poi – più prima che poi – Titina si sarebbe fidanzata e sposata. Il fidanzato e il marito che avrebbe avuti mi furono subito antipatici, li vedeo come intrusi che avrebbero cambiato la mia vita. Con che diritto ?
Allora mi dissi: Ma perché non ci sposiamo tra di noi? Cosa ci impedisce di sposarci? Siamo solo amici, mica fratello e sorella: la nostra unione non sarebbe incestuosa.
Cominciai a guardarla come un uomo guarda una donna e un giorno le dissi: Sai Titina, credo di essermi innamorato di te. Titina non disse nulla, ebbe solo un moto di sorpresa negli occhi. Passano aluni giorni come se non fosse accaduto nulla, tra l’indifferenza mia e sua.
Una mattina, stavamo passando davani al Jolly Hotel di Matera, Titina mi disse: : Tonino, anch’io mi sono affezionata a te.
Un marito tradisce la moglie, può capitare. Una moglie tradisce il marito, può capitare. Ma gli amici non si tradiscono. I migliori amici non si tradiscono per tutto l’oro del mondo, nè sotto ls più atroce tortura.
Quella mattina del 27 dicembre 1961 nella Chiesa del Carmine di Tricarico c’eravamo Titina e io, ministri del Sacramento; i testimoni, don Angelo Mazzarone, parrocco della Cattedrale nostra Prarocchia, celebrante; Giovanni, fratello di Titina e Franchino, mio fratello.
C’era Silvio Castiglia per le fotografie e c’erano alcune donne con lo scialle e alcuni monelli, bei ragazzi.
Uno scatto fotografico taglia Franchino: c’eravamo don Angelo davanti e, in fila, Giovanni Titina io e Franchino. Ma nella fotografia Franchino non c’è. E quindi la fotografia non la metto. Dicono falsi atroci le fotografie, come anche, per esempio, il falso dell’orazione funebre per Rocco Scotellaro davanti al bar Famiglietti.
Usciti vediamo sul terrazzo della loro casa Rosetta, Angelina Gagliardi e la madre donna Amelia. Un saluto con le mani e un cenno di applauso da parte loro.
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È una delle cose più belle che abbia letto in vita mia. Davvero!
Auguri!
No, Rachele. Ti ringrazio, ma non bisogna esaagerare. Non è, non può essere e non dev’essere una delle cose più belle che tu abbia letto in vita tua. E’ semplicemente una storia, se vuoi una bella storia di amicizia e di amore.
Che poesia!
Una bella storia d’amore d’altri tempi